Storia di una vocazione!
Mi chiamo Sr. Rosa Bonfanti. Sono nata il 23-05-1942 in una frazione di Benzana ( Brianza Visconta ) in una famiglia di operai la mia mamma una Santa, donna di fede, molto Religiosa, e di papà con idee comuniste, non frequentava la Chiesa, seconda di 6 figli. Mamma era in tempo di guerra per alleviare noi i suoi figli andava a lavare i panni nelle famiglie agiate benestanti, papà in fabbrica. Mamma mi ha insegnato ad amare Dio e tutto ciò che portava a Lui, la fede, i buoni costumi, il Timor di Dio la custodia della purezza (come fuggire le occasioni di peccato). Ero assidua alla Sta. Messa quotidiana frequentavo l’oratorio Parrocchiale, fin da piccola ero nei movimenti cattolici A.C.F. si protraggono fino alla mia entrata in convento.
Mi piaceva giocare star con le mie amiche in sant’allegria programmare pellegrinaggi, organizzare Kermesse, vasi di fortuna girare per le famiglia cercando aiuti, sia con soldi che con beni temporali, per aiutare i poveri e le Missioni Africane. Ero felice di collaborare con il gruppo per il bene di chi aveva più bisogno di noi.
La mia casa confinava con lo studentato dei Padri Camilliani, i quali frequentavano la mia Parrocchia e uno di loro era il mio confessore, però non conoscevo le Suore Camilliane.
All’età di 18 anni andai a lavorare in una fabbrica di tessuti (la Visconta) così potevo aiutare la mia famiglia.
Un bel giorno una delle mie amiche c’invita a casa sua, tutto il gruppo delle operaie ad una festa senza dirci il perché. Io preparai per lei in regalo un bamboccio pensando che ci avrebbe rivelato il nome del suo fidanzato. Dopo i saluti i sorrisi usuali eravamo tutte felici di ritrovarci e festeggiare che cosa? Aspettavamo l’annuncio. Ci mettemmo a sedere e con mio stupore la mia amica ci rivela che fra qualche giorno ci lascerà per sempre perché ha deciso di farsi Suora in un Convento di clausura (Suore del Preziosissimo Sangue).
Ci aspettavamo di tutto meno di sentire di questa sua scelta, entrare in un convento, e di clausura. Fu come un colpo di fulmine non solo nel sentire ma ciò che è successo nel mio profondo di me stessa in quel momento è scattato in me un desiderio intenso e forte d’imitarla. Scegliere anche per me il mio futuro sposo “GESU” Detto fatto.
Perché lei ed io NO ?
Dentro di me tutto era cambiato, volevo pure io essere tutta di Dio.
Il giorno dopo andai dal mio confessore Padre Gerevini, aprii il mio cuore chiedendoli di aiutarmi su questo cammino, “Seguire Gesù” nella Vita Religiosa ed essere tutta e solo di Lui per tutta la mia vita, non però dalle suore di clausura. Dopo non molto tempo vennero da Brescia Via Milano due suore Camilliane a rendere visita ai Padri Camilliani, Sr Francesca e Sr Giulia.
Il mio confessore sapendo del mio desiderio ne parlò alle suore dicendole che alla Visconta c’era una signorina che voleva farsi suora, allora subito le suore vennero in fabbrica per fare la mia conoscenza.
Il Padrone mi chiamò dicendomi: “Rosa in salotto ci sono due suore con la Croce Rossa che vogliono vederti e chiedono di poter parlare con te”. Mentre scendevo, mi disse: “Rosa, pensa bene a quello che fai, non tornare indietro a dirmi che vuoi farti suora! (Lui aveva capito dal mio comportamento che non ero fatta per il mondo). Io felice correvo giù per le scale. Appena le vidi dentro di me dissi: Si! Sono queste le mie Suore, pensare che non le avevo mai viste, però mi sono piaciute alla prima vista. Ci salutammo con un arrivederci. Salii di sopra dove il Padrone mi attendeva, ripresi il lavoro senza dire una parola, ma alla fine della giornata diedi gli otto giorni e mi licenziai dal lavoro.
Arrivata a casa le suore erano ancora lì allora corsi dai Padri per poterle presentare alla mia mamma affinché abbia a conoscerle. Appena sono ripartite, dissi ciò che avevo combinato alla mia mamma, lei mi guardò e mi sorrise ma …. vuoi proprio farti suora? Si! Risposi mamma, ho già dato il licenziamento in fabbrica. Bene se questa è la tua scelta che Dio ti Benedica. VAI e sii felice.
Non così fu per il Papà che andò sulle furie. Come ora che stai lavorando dandoci una mano in famiglia vuoi farti suora? No! Questo proprio No!
Io in quell’istante mi sono sentita maggiorenne ed ho agito in conseguenza lasciando alla mamma il compito di convertirlo a darmi il consenso (ciò che è avvenuto dopo qualche mese) sentivo che era molto importante partire accompagnata dalla benedizione dei miei genitori
Nel mese di dicembre 1960 le suore di Brescia mi chiamano per fare un stage nella loro clinica per vedere se ero atta al servizio dei malati per poi continuare il cammino verso la formazione.
Era arrivato il momento dell’addio ai miei cari. Quanta tristezza nel mio cuore mescolata alla gioia d’incominciare il cammino che mi portava ad essere sposa di Gesù lasciare i miei genitori le mie sorelle le amiche che tanto amavo ed i bei momenti passati con loro. Dopo aver salutato tutti con le lacrime e il cuore che mi sanguinava, fu il turno di Papà il quale salutandomi mi disse “Rosa attenta stai uscendo dalla tua casa voltandomi le spalle ma se ritornerai, mi devi guardare in faccia”.
Dentro di me c’era una forza di raggiungere il mio ideale. Dopo 3 mesi mi trovarono atta e mi fecero partire per la formazione a Roma, era il mese di marzo del 1961. Ora prossima agli 80 anni, 33 dei quali passati in Africa realizzando il sogno che serbavo in cuore da quando ero giovane militante nell’A.C. partire per l’Africa. Furono anni meravigliosi.
Sono felice e contenta con tutti i miei malanni fisici che mi fanno compagnia. Non mi sono mai pentita di aver detto Si a Gesù; molte volte mi sono detta: “Ma perché Gesù ha scelto me?” Grazie Gesù. Perdono ti domando se non sempre ti ho dato ciò che tu da me aspettavi. Grazie
Suor Rosa Bonfanti, religiosa delle Figlie di San Camillo
Nata il 23 maggio 1942