LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Marco 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240714.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Nasce spontaneo un interrogativo? Di cosa si ha bisogno per essere cristiani? Di pane, bisaccia e denaro? No! Sembra che il Vangelo, in questa domenica, voglia riportarci all’essenziale che ci serve per poter vivere la nostra missione di battezzati: un compagno di viaggio, un bastone, un paio di sandali con una tunica.
Desidero brevemente soffermare la nostra attenzione su questi tre elementi essenziali per essere cristiani:
L’Amicizia: prese a mandarli a due a due!
Innanzitutto un mandato e non un ruolo, come invece siamo soliti pensare. Soprattutto noi consacrati. E li inviò a due a due: essere in comunione con qualcuno, senza quella retorica falsa di una fraternità imposta, dei gruppi sempre sorridenti, di una pericolosa e falsa dolcezza dell’incontro.
Il Signore ci invia a due a due e questo significa scarnificare le nostre illusioni; questo significa non idealizzare la forma esterna. Quanto è triste vedere comunità dei falsi e ipocriti sorrisi; di quello sterile sorriso stampato sul viso. Sappiamo benissimo che si può vivere in comunità ed essere sordi a chiunque.
Carissimi fratelli e sorelle, si può non avere nessun mezzo materiale ma per essere cristiani bisogna avere amici su cui poter contare. Occhi avanti a cui non riusciamo a mentire a noi stessi. Occhi che verifichino cosa è rimasto di noi, cosa è rimasto vivo in noi, sotto le macerie delle attese altrui, delle pretese del sistema, delle seduzioni del potere, anche ecclesiale. Occhi capaci di spogliare, occhi che ci rimandino alla nudità del nostro essere. Occhi che sappiano vedere se il nostro cuore respira ancora. Occhi che mettono in discussione il mandato e non una qualche obbedienza al ruolo, nemmeno quello scelto.
Bastone: E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone!
La seconda cosa di cui si ha bisogno è un bastone. Una fede che non si poggia su qualcosa di affidabile non porta da nessuna parte. Ecco perché la dottrina, la Tradizione, il Magistero, non sono cose opzionali per noi cristiani ma sono aiuti formidabili per il viaggio della vita. Un bastone che ha semplicemente il sapore della fede.
Abbiamo bisogno di un bastone per appoggiarci a una chiamata più grande di noi; a ricordarci che siamo poveri pellegrini e che solo il Signore può sostenerci nel cammino della vita. Un bastone da afferrare come uno scettro e da consegnare quando si avrà intuito che la vita deve andare avanti senza di noi. Una fede da consegnare agli altri.
Un paio di sandali con una tunica: ma di calzare sandali e di non portare due tuniche!
I sandali e la tunica rappresentano la dignità di figli che abbiamo ottenuto nel Battesimo.
Anticamente gli schiavi non avevano calzature. Gesù è morto per liberarci dalla schiavitù del male, del peccato e di tutto ciò che ci toglie libertà, e ci ha donato la veste bianca della nostra nuova dignità. “Portala senza macchina per la vita eterna”.
Una seconda interpretazione dei sandali ai piedi, che a me piace molto, è quella dei calzari degli sposi. Mi piace come immagine. A cosa serve il cammino se non siamo innamorati, a cosa serve il Vangelo se non si è alla ricerca di un amore che mette in salvo la vita? Abbiamo ricevuto un mandato: essere cuori innamorati, è che se andiamo per il mondo e se siamo credibili è perché non abbiamo vergogna di dire che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è di un po’ di amore sincero, il resto conta nulla, questo amore ha il nome di Cristo, il volto bello del figlio del Padre.
Carissimi, cerchiamo un amico e un bastone ogni giorno, sono bisogni così umani… Dio chiama e sceglie uomini non per eroi… E chiediamo il coraggio di non portare con sé nulla, se non una tunica, cioè un tratto del volto di Cristo, con lo stile dei testimoni e dei martiri: portare semplicemente la Parola di Dio scritta non su tavole di pietra, ma su tavole di carne, la nostra. Amen
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Mi soffermo brevemente a contemplare il mio compagno di viaggio, il mio bastone e i sandali calzati con la tunica indossata.
PREGHIERA
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Sal 84