LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Luca 2,1-14
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Parola del Signore
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/20241225.html
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
In questo giorno di Natale, la liturgia della Parola che ci viene proposta per la messa dell’aurora, ci fa contemplare questo grande mistero dalla prospettiva dei pastori.
Questo per voi il segno: troverete un bambino. Che strana la vita: tutti ci aspettiamo qualcosa di grande e di importante, invece troviamo un bambino. Tutti vogliamo crescere nel mondo, «ogni bambino vuole essere un uomo. Ogni uomo vuole essere un re. Ogni re vuole essere un “dio”. Solo Dio vuole essere un bambino» (Leonardo Boff). L’uomo vuole salire, comandare, prendere. Dio invece vuole scendere, servire, dare. Vuole partire dagli ultimi, da un gruppo di pastori.
I pastori abitavano accanto alla stalla. Essi dovevano semplicemente “attraversare” (cfr Lc 2, 15) come si attraversa un breve spazio per andare dai vicini. I sapienti, vedremo il giorno dell’epifania, abitavano lontano. Essi dovevano percorrere una via lunga e difficile, per arrivare a Betlemme. E avevano bisogno di guida e di indicazione.
Ebbene, anche oggi, carissimi, esistono anime semplici ed umili che abitano molto vicino al Signore e che possono farci conoscere il Messia. Esistono anime semplici, belle e umili che vivono al nostro fianco che sono molto vicino al Signore.
Ma la maggior parte di noi uomini viviamo lontani da Gesù Cristo, da Colui che si è fatto uomo, dal Dio venuto in mezzo a noi. Viviamo in filosofie, in affari e occupazioni che ci riempiono totalmente e dai quali il cammino verso la mangiatoia è molto lungo. Ci attorniamo di gente “sapiente” che ci fa percorrere molte strade per giungere a Dio, che ci offrono il loro pensiero come guida per giungere alla mangiatoia.
Il Signore, oggi, ci prende per ma e ci invita ad essere semplici, umili e ignoranti come i pastori per poter “attraversare” la strada e andare a Betlemme – verso quel Dio, che ci è venuto incontro.
L’Angelo aveva detto ai pastori: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2, 12; cfr 16). Il segno di Dio, il segno che viene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionante. Il segno di Dio è la sua umiltà. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo; diventa bambino; si lascia toccare e chiede il nostro amore.
Diventiamo anche noi simili a Lui, simili a Dio. Impariamo l’umiltà; rinunciamo alla violenza ed usiamo solo le armi della verità e dell’amore.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Siamo pronti ad “attraversare” per andare nella nostra e altri Betlemme?
PREGHIERA
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Annunciano i cieli la sua giustizia
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.
Sal 96