Il borgo Sant’Angelo si trova sul lato occidentale del Tevere, appena fuori dalla città, nell’area compresa fra il Gianicolo e il più piccolo colle Vaticano. Il posto non era uno dei più sani. Gli stessi pontefici non vi potevano abitare durante l’estate per il fetore che emanavano le acque dei prati e del fango, che danno luogo ad un’invasione di zanzare. Facilmente scoppiavano febbri pestilenziali nei mesi dell‘anno più caldi dopo inondazioni del vicino Tevere.
In questo luogo, nell’estate del 1596 durante un’epidemia che mise in ginocchio la città, troviamo Camillo con i suoi religiosi, che con amore materno si prendevano cura, su richiesta del Pontefice, dei poveri colpiti da questa tremenda epidemia.