CHE SENSO HA… QUESTO NATALE?
Amici Carissimi,
da un po’ di tempo la Provincia Romana ha aperto le porte per accogliervi nella propria casa. Le finestre virtuali, che oggi i moderni mezzi di comunicazione offrono, vi consentono di raggiungerci superando il limiti dello spazio. Desideriamo condividere con voi quanto di più prezioso abbiamo: il Vangelo e il carisma di San Camillo.
Muovendovi liberamente avete visto volti, letto le loro storie e le loro riflessioni, ecc. Potete toccare con mano come il Vangelo possa ispirare la vita di tante persone, essere lievito, illuminare il loro cammino, trasformarsi in azioni concrete.
Il Natale ormai alle porte ci invita a prendere coscienza di come Dio entra nella storia, nella nostra storia, con le sue luci e le sue ombre, per aprire strade nuove, allargare il nostro sguardo verso orizzonti più vasti, a scoprire la bellezza del dono della vita, ad osare di metterci in gioco e, perché no, essere audaci. È bello pensare che il Vangelo mi/ti attende per essere storia, aspetta me/te per concretizzarsi nelle scelte quotidiane. La Parola è come il lievito che attende di essere impastato con la farina della nostra umanità per essere quel pane fresco che il popolo attende. Attraverso me, attraverso te, il Vangelo può essere ascoltato, veduto, toccato per il bene di molti fratelli.
Piace condividere con voi i versi del poeta tedesco Brecht, considerato fra i maggiori intellettuali del primo Novecento.
Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.
La nostra risposta è continuare il cammino fino a Betlemme e lasciarsi irradiare dalla luce del Mistero che rischiara le nostre tenebre e ci indica la via da percorrere. È aprirsi alla speranza che dona vigore alle nostre membra e ci consente di proseguire la via con maggiore fiducia. È permettere al Verbo di prendere dimora dentro di noi e lasciare che il Suo infinito amore, nella sua creatività generosa, allarghi le nostre tende per essere rifugio a quanti incontriamo. La nostra risposta è accettare di compromettersi con il Vangelo e sporcarsi le mani.
Portandovi nella mia povera preghiera, Vi auguro un Santo Natale e vi abbraccio nel Signore.
padre Antonio Marzano, superiore provinciale