LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20230409.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Carissimi amici,
siamo giunti finalmente alla Pasqua, il «primo giorno della settimana» (Gv 20,1) che per noi cristiani diventa il giorno del Signore (dies dominica).
Siamo al culmine dell’anno liturgico, in un tempo nuovo che invita anche noi a essere nuovi, come ricorda Paolo ai cristiani di Corinto: «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi» (1Cor 5,7).
Pensavo alla mia Pasqua da bambino… e ho rigustato la bellezza e la meraviglia che avevo nel desiderare e ricevere l’uovo di Pasqua. E pensavo, che da bambino, ero più interessato alla sorpresa che si nasconde all’interno dell’uovo di Pasqua che al cioccolato stesso.
Ecco uno dei messaggi più importanti che ci vengono dal mistero pasquale: persino una tomba da cui non ci aspetteremmo che odore di morte può celare una sorpresa di vita.
Il giorno di Pasqua, il giorno della resurrezione custodisce una sorpresa. Maria di Magdala va al sepolcro e trova una sorpresa: è vuoto!
Potremmo dire che la sorpresa non c’è perché il sepolcro è vuoto ma forse, a ben pensarci, proprio questo vuoto è la sorpresa. Il sepolcro vuoto rappresenta il mistero della vita non più come evidenza ma come promessa.
La sorpresa siamo noi posti davanti al mistero dell’amore che vince la morte e va oltre ogni evidenza per rimetterci in cammino: la vita non è evidenza, è sorpresa e persino il guscio della morte può celare ancora promesse impensabili.
Al mattino di Pasqua tutti corrono, ma ognuno col proprio passo, al ritmo del proprio cuore e del proprio desiderio, ognuno arriva al sepolcro in modo diverso e vede cose diverse o sicuramente in modo diverso. In realtà, la sorpresa più grande è il nostro desiderio più profondo cui il Risorto risponde aiutandoci a non cercare più tra i morti, ma nelle realtà che ci danno vita.
La Pasqua diventa allora una domanda: abbiamo un desiderio? Ci aspettiamo ancora qualche sorpresa dalla vita tanto da fare della nostra stessa esistenza una sorpresa per gli altri?
La Pasqua ci interroga profondamente: in cosa, su cosa o per cosa la nostra vita si è fermata o, al contrario, verso cosa la nostra vita può ancora una volta e sempre rimettersi in cammino, anzi può e deve rimettersi a correre?
La differenza tra il camminare e il correre è legata al fatto di avere qualcosa di importante – sia in senso positivo che negativo – che ci obbliga ad affrettarci, nella speranza di poter colmare la distanza nel più breve tempo possibile.
La Pasqua è sopresa. La vita che nasce dalla morte è sorpresa. La riconciliazione che nasce dalla divisione è sorpresa. L’amore che annienta il perdono è sorpresa. La gioia che cancella la tristezza è sorpresa. La vita che vince la morte è sorpresa.
La Pasqua è sorpresa. Il nostre nome, la nostra vita è sorpresa, alleluia.
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
PREGHIERA
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
– Sequenza –