Tutti noi in qualche modo abbiamo vissuto o viviamo l’emozione della tristezza – definita da Evagrio «verme del cuore» – si insinua nel cuore dell’uomo e lentamente corrode tutta la sua vita, come fa la tignola con il vestito (cf. Pr 25,20). La tristezza è il non-piacere per eccellenza: essa «spoglia da ogni piacere e fa inaridire il cuore»; la tristezza è alla radice della depressione nervosa, perché conduce al sentimento del non-senso della vita, a uno stato di letargo in cui la vita appare senza luce, senza speranza: in una parola, invivibile. Oggi, dove la tristezza sta occupando l’esistenza umana, spirituale e sociale, è necessario saper riconoscere e leggere la tristezza.
Vi aspettiamo per riflettere insieme!
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