LEGGO IL TESTO
Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Liturgia della Parola: https://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20240331.shtml
MI LASCIO ACCOMPAGNARE NELLA MEDITAZIONE
Siamo giunti finalmente alla Pasqua, il «primo giorno della settimana» (Gv 20,1) abbiamo ascoltato nel vangelo, che per noi cristiani diventa il giorno del Signore, la domenica.
Qual’è l’augurio che desidero scambiare con voi? Lo faccio con le parole di Paolo ai Corinzi che abbiamo ascoltato nella seconda lettura: «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi» (1Cor 5,7).
La Pasqua è farci sperimentare la vita nuova nel segno della liberazione da quel «lievito vecchio» (cf. Es 12,15) di malizia, perversità, inganno, divisone che può far fermentare tutta la nostra vita, intensificando la nostra adesione al male che può dominare il cuore e dettare scelte contro l’amore, scelte che sono sempre contro la vita.
Paolo ci ricorda che è sempre possibile scegliere di seguire un altro percorso. Questo lievito vecchio non si addice a chi è «azzimo» (1Cor 5,8), a chi è stato liberato dal peccato grazie alla Resurrezione di Cristo perché, come afferma Paolo, Pasqua non è solo un giorno di festa da celebrare ma una persona che si è unita a noi in una relazione così stretta da potersi dire “nostra”: «Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato» (1Cor 5,7).
Cos’è la Pasqua? Vivere di continue sorprese. I personaggi che incontriamo nel vangelo ci dicono chiaramente che nel giorno di Pasqua tutti hanno una sorpresa.
Maria di Magdala va al sepolcro e trova una sorpresa: è vuoto! Pietro e l’altro discepolo corrono verso il sepolcro è trovano una sorpresa: è vuoto.
Potremmo dire che la sorpresa è quel sepolcro vuoto, che rappresenta il mistero della, la quale non è più una evidenza ma una bellissima promessa. La nostra vita è sorpresa perchè continuamente risorge.
La Pasqua, allora, diventa una domanda: abbiamo un desiderio? Ci aspettiamo ancora qualche sorpresa dalla vita? La nostra vita può essere essa stessa una sorpresa per gli altri?
di Padre Walter Vinci MI
ESERCIZIO PER L’ANIMA
Abbiamo un desiderio?
Ci aspettiamo ancora qualche sorpresa dalla vita?
La nostra vita può essere essa stessa una sorpresa per gli altri?
PREGHIERA
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
Sequenza